Trenta turisti inglesi non vedenti,
emozionati per l’esperienza tattile-sensoriale vissuta al Museo del Papiro di
Siracusa e trentadue ospiti sordi provenienti da Messina, che hanno seguito un
altro percorso accessibile nella città dell’“Orecchio di Dionisio”. Un turismo
veramente per tutti, grazie all’attenta cura dell’Associazione denominata non a
caso Sicilia, Turismo per Tutti.
SIRACUSA. "Vietato non toccare"
non è uno slogan nuovo: basti pensare all’esperienza dello scultore non vedente
Felice Tagliaferri, raccontata anche su queste pagine da Simona Atzori. E dopo
il percorso tattile della Galleria degli Uffizi a Firenze e i musei tattili di
Ancona (Omero) e Varese, quello slogan può ben rappresentare anche un’altra
attività molto particolare, pensata per tutti e molto adatta alle persone che
vedono poco o nulla. Questa volta siamo a Siracusa,
al Museo del Papiro, che porta il nome del suo fondatore, Corrado Basile, 76
anni: «un uomo – come lo ha descritto Alessandro Cannavò nel blog InVisibili
del “Corriere della Sera.it” – dalla parlata con colorite inflessioni siciliane
e occhi luccicanti per una passione che sin dagli anni Sessanta l’ha portato a
cercare non solo in Egitto ma anche nel Ciad, in Etiopia e nel Sudan oggetti
che oggi testimoniano il molteplice utilizzo del papiro nei costumi delle
popolazioni autoctone; e a studiare antichissimi documenti, egizi e romani».
La visita al Museo del Papiro ha costituito una
delle tappe più gradite per trenta turisti inglesi non vedenti, giunti
appositamente per conoscere la Sicilia Sudorientale, grazie alla rete creata da
Bernadette Lo Bianco, presidente dell’associazione Sicilia Turismo per Tutti,
con il tour operator italo-inglese Seable. Anche
l’esperienza tattile-sensoriale del Museo del Papiro – inaugurata proprio dai
trenta viaggiatori inglesi – è nata dalla collaborazione tra Bernadette Lo
Bianco e Corrado Basile: il percorso «all’essenza di gelsomino e al tocco di
papiro» consente ai visitatori di imparare a conoscere questa pianta
affascinante, che in Europa cresce spontaneamente solo qui, le sue parti e i
suoi derivati, lavorandola personalmente, mentre si viene avvolti dalla
fragranza di gelsomino; un’esperienza di forte impatto emotivo che ha molto colpito
gli ospiti inglesi. Poi, nella Chiesa di
Santa Lucia alla Badia, grazie a un modellino in scala, hanno potuto apprezzare
le forme della statua d’argento di Santa Lucia appena trasferita lì, dalla
Cattedrale, per la Festa di Santa Lucia delle Quaglie (cosi detta per via dello
stormo di quaglie che preannunciò l’arrivo di quelle navi cariche di grano che
salvarono il popolo dalla carestia), una celebrazione molto sentita dai
siracusani. Nella stessa chiesa – da poco
resa accessibile alle persone con disabilità motoria, grazie a una rampa che è
una conquista personale di Lo Bianco – gli ospiti hanno potuto apprezzare il
Seppellimento di Santa Lucia, opera del Caravaggio. Infine, hanno visitato e
toccato le colonne doriche del Tempio di Atena, che nel VII secolo fu inglobato
nella cattedrale cristiana dalla facciata barocca. E poi ancora Fonte Aretusa,
per completare il percorso del papiro, e il Parco Archeologico.
Di Simonetta Morelli
01-08-2015